Il geometra: chi è, cosa fa e il settore dell’edilizia

Chi è il geometra e di cosa si occupa

Il geometra è colui che si occupa della progettazione di proprietà private e pubbliche al fine di fornire al committente un modello di ciò che sarà l’edificio (o bene immobile) finale, ma non solo!

C’è da dire che ci sono tante attività svolte dal geometra che lo rendono una delle figure professionali più complete del panorama edile, fra le quali:

  • Si occupa della stima dei valori delle varie opere (pubbliche e private) che si trova a realizzare;
  • Si occupa della stima dei danni ad un determinato immobile
  • Supervisiona il cantiere edilizio e si occupa della direzione dei lavori che avvengono nel cantiere;
  • Si occupa della redazione delle varie pratiche (Es. la certificazione energetica).

Come si diventa geometri

Come detto, il geometra è una figura che va oltre la semplice creazione di progetti bidimensionali e tridimensionali e per svolgere questa professione è richiesta una conoscenza approfondita del mondo edile.

Quindi come si diventa geometri?

Il primo passo per intraprendere questa strada sarà conseguire il diploma di scuola superiore presso un istituto tecnico per geometri.

Dopo essersi diplomati per esercitare la libera professione di geometra, sarà necessario sostenere un esame di Stato finale per l’iscrizione all’albo di appartenenza, per farlo, però, il neodiplomato avrà bisogno di accumulare o maggiori competenze o esperienze attraverso:

  • Un tirocinio ufficialmente riconosciuto presso uno studio edile (il tirocinio deve avere una durata minima di 2 anni);
  • Il conseguimento di una laurea in architettura o ingegneria civile (portare avanti il proprio percorso di studi);
  • La partecipazione a percorsi formativi riconosciuti dal CNGeGL (Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati).

Dopo aver svolto una di queste attività, il geometra potrà sostenere l’esame di abilitazione che gli consentirà di esercitare la professione di geometra.

Corsi accreditati

Non è finita qui, il geometra annualmente dovrà aggiornare la propria formazione attraverso corsi di studio e corsi accreditati per geometri riconosciuti dal consiglio nazionale dei geometri accumulando crediti formativi chiamati CFP per un totale di 60 crediti formativi in 3 anni.

L’aggiornamento costante non è solo nell’interesse del geometra, ma rappresenta un vero e proprio obbligo senza il quale non è permesso esercitare la professione.

Le principali differenze con l’architetto

Analizziamo adesso le principali differenze con altre professioni, quella sulla quale ci focalizzeremo sarà l’architetto.

Naturalmente, a fronte di un percorso di studi ampliato come nel caso della strada universitaria per diventare architetti, l’architetto avrà molta più elasticità di lavoro.

Infatti, può lavorare in qualsiasi settore richieda delle progettazioni impegnative a differenza del geometra che può limitarsi a progettazioni pubbliche e private di modesta entità.

Inoltre, il geometra è specializzato prevalentemente nella topografia del territorio e nella gestione burocratica (venendo spesso a mancare di creatività)

Conclusioni finali e il settore edile

È risaputo che, nonostante si continui a parlare delle professioni di geometri e architetti, l’edilizia è uno dei settori che versa ancora in acque buie, date dalla lenta ripresa dalla crisi del primo decennio degli anni 2000 e dalla pandemia che, inesorabilmente, ci ha chiusi tutti in casa per circa un anno (solo adesso sembra si stia tornando alla normalità).

Ma allora perché scrivere un articolo su una delle figure centrali dell’edilizia?

Ecco, per trovare la risposta occorrerà analizzare i dati dell’andamento del mercato del lavoro dell’edilizia.

Fino al 2019 (periodo pre-Covid 19), si segnava una riduzione degli occupanti in questo settore di circa 540.000 posti (passando dai quasi 2 milioni a medi di 1 milione e mezzo), senza importanti differenze territoriali, ma il dato che più spaventava riguardava l’età anagrafica, difatti, le persone a perdere lavoro tra i 18 e i 35 anni di età sono state circa 400.000 (il 75% del totale sopra indicato).

Questa tendenza negativa sembrava essersi fermata, ma la pandemia ha aggiunto il carico da novanta, con uno stop dei lavori su tutto il territorio nazionale e indici di occupazione che continuano a scendere (calo del 13%).

Vi state chiedendo ancora il perché dell’articolo?

I dati più rincuoranti arrivano dai primi mesi del 2021, con investimenti in netta ripresa anche rispetto al 2019 (+8,5%).

Inoltre, con il decreto di rilancio (il famosissimo superbonus 110%) si prevede un aumento degli investimenti per la manutenzione degli immobili del (+15%), questa ed altre iniziative fanno capire quanto, in futuro, possa essere importante questo settore.

Redazione

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